Dona Vestiti

A Ottobre del 2019 ho cambiato casa ed è stato tempo di grandi pulizie. Mi sono resa conto che nel mio armadio vi erano un sacco di vestiti che non mettevo più per vari motivi: molti maglioni erano lisi o sformati e li avevo tenuti per stare in casa, con il risultato che negli anni avevo creato un guardaroba immenso di vestiti domestici che sarebbero bastati per una vita in quattro abitazioni diverse. Ho pensato che quei vestiti sarebbero potuti servire a qualcun altro, magari meno attento di me alla moda. È così che ho conosciuto il Progetto Abito e faccio subito uno spoiler… quegli abiti non glieli ho donati!

Quando ho chiamato il progetto e ho spiegato tutto quello che avrei voluto dare, mi hanno detto: “noi accettiamo solo abiti che metterebbe anche lei”. Inizialmente non ho capito bene cosa intendessero. I miei abiti anche se non in ottimo stato potevano comunque servire a qualcuno di più sfortunato. Poi ci ho riflettuto e ho realizzato quanti preconcetti muovessero le mie azioni.

In realtà, io non volevo donare, ma volevo smaltire, nella speranza che qualcuno meno schizzinoso di me mi liberasse della mole di vestiti accumulati e magari mi dicesse pure grazie… Ma quella persona meno schizzinosa esisteva davvero? Oppure era semplicemente una persona che non aveva scelta? Era giusto che delle persone si mettessero degli abiti che io avevo catalogato come inadatti alla mia immagine pubblica? O che persone meno abbienti dovessero avere abiti di serie B… “abiti per poveri”?

Parte di quegli abiti sono ancora nel mio armadio (del resto lo smart working ha fatto sì che avessi davvero bisogno di più abiti per stare in casa!), mentre quelli ormai inservibili li ho smaltiti nei cassoni del mio comune dedicati all’abbigliamento, dove verranno trasformati in pezze. Ho però riaperto il mio armadio e mi sono chiesta se effettivamente avessi bisogno di tutti quei vestiti: forse potevo vivere anche con due golfini neri, invece che con quattro, e cinque paia di jeans potevano essere più che sufficienti e avrei potuto donare gli altri sei. Ho quindi donato queste cose, realizzando che il dono è un atto di cura verso il prossimo. Non sono una donatrice frequente perché penso che sia giusto comprare solo gli abiti di cui si ha davvero bisogno, quell’esperienza però mi ha arricchita e spero possa portare qualche spunto di riflessione a chi non aveva mai visto la donazione di abiti da questa prospettiva!

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